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Indagine congiunturale 4°trimestre 2024: all’insegna di domanda fiacca e aumento dei costi di produzione Previsioni caute per il primo semestre 2025

Immagine del redattore: Confapi LombardiaConfapi Lombardia









Presidente Cordua: «Sostenere le imprese nella ricerca di nuovi mercati di destinazione»

 

Due i fattori che hanno condizionato pesantemente i risultati non entusiasmanti dell’esercizio 2024 delle Pmi lombarde. I risultati dell’indagine condotta dal Centro Studi di Confapi Lombardia, infatti, cristallizzano nella domanda flebile (maggiore responsabile del rallentamento del business per più di 8 imprese su 10 e in prevalenza causata da instabilità o recessione dei mercati di sbocco, con Germania in primis) e nella nuova fiammata dei costi di produzione, in particolare concentrata negli energetici, le cause di un anno non facile. Le opinioni espresse dal campione di 300 imprese intervistate (per la metà composto da aziende metalmeccaniche, in prevalenza con meno di 50 dipendenti e un fatturato entro i 20 milioni di euro) hanno evidenziato quanto l’ultimo trimestre dello scorso anno sia stato in linea con il resto del 2024. Diffuso, infatti, il declino negli indicatori. Saldo negativo, infatti, per ordini, produzione e fatturato. Stabilità riscontrata da un numero contenuto di imprese, mentre il 35% dei rispondenti ha evidenziato un aumento degli ordini, che si contraggono per il 48%. La produzione segue il medesimo andamento, mentre il giro d’affari fa registrare un trend positivo per 4 intervistate su 10. In questa cornice, gli investimenti fuori dai confini nazionali si fermano, mentre – seppur senza entusiasmo – qualcosa in più si muove in Italia. Aumentano, inoltre, i costi della produzione. Il 52%, registra incrementi tra il lieve e il marcato dei costi energetici rispetto al 3° trimestre dell’anno, e il 40% degli intervistati evidenzia il medesimo andamento per le quotazioni delle materie prime. Indicazioni positive, invece, per l’occupazione che, nonostante l’andamento non brillante dei mercati, rimane stabile per il 71% degli intervistati e cresce per il 18% del totale. Le attese sul 2025 sono all’insegna della cautela. Maggiormente ottimiste le aziende operanti al di fuori dei confini dell’Ue, secondo le quali gli ordini potrebbero mantenersi stabili o crescere per il 61% del totale. Opinioni più conservative e preoccupate per i business rivolti ai mercati italiani ed europei. Dinamismo si evidenzia anche sulle azioni che le Pmi intendono compiere durante l’anno. Sono 37 su 100, infatti, le intervistate lombarde che intendono espandersi introducendo nuove attività o funzioni ed altre 27 intendono ricercare nuovi clienti in mercati geografici inesplorati.

«Il 2024 ha evidenziato diverse criticità che in parte perdurano - afferma Pierluigi Cordua, presidente di Confapi Lombardia -. I costi crescenti sul fronte energia e gas da un lato e la domanda calante dall'altro rappresentano un mix che sta fortemente penalizzando le nostre imprese. A questo si aggiungono le normative UE sull'automotive, sempre più stringenti in termini di emissioni, che stanno generando effetti paradossali: se l'elettrico non ingrana, la domanda di automobili a motore termico, seppur non entusiasmante, c'è, ma i maggiori produttori preferiscono rallentare la produzione per evitare di incappare in pesanti sanzioni. L'effetto su tutta la filiera, in questo contesto, rischia di essere devastante». «Se la Germania continua a soffrire, un'ulteriore incognita è rappresentata dall'export, da sempre motore del sistema produttivo lombardo. C'è un grosso punto di domanda su cosa farà Trump rispetto ai dazi, sapendo che gli effetti sarebbero chiaramente negativi per le nostre imprese. È positivo, come evidenzia la ricerca del nostro Centro Studi, che i nostri imprenditori non siano fermi e si stiano dimostrando dinamici, alla ricerca di nuovi mercati e opportunità. Positiva anche l'occupazione che, pur in un contesto difficile, si mantiene a livelli elevati». 

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